Dopo Skins, una delle serie tv adolescenziali più controverse e amate è, senz’ombra di dubbio, Misfits. Prodotto da Howard Overman, lo show ha conquistato, puntata dopo puntata, un pubblico sempre più vasto, fino a diventare lo specchio di una generazione, nonostante la trama spesso irreale e fantascientifica.Dopo due brillanti stagioni, sta per arrivarne una terza, dove sarà riunito il cast storico, escluso Robert Sheehan, interprete di Nathan Young e non più presente in Misfits.
Per celebrare questo palpabile successo e la nascita della nuova serie, channel4.com ha intervistato Nathan Stewart-Jarrett, volto dell’atletico Curtis, che, tra una risata e l’altra, descrive la gioia nel tornare al programma britannico:
E’ fantastico ritrovarsi ancora tutti insieme per girare la terza stagione di Misfits! Dopo due anni, ormai siamo quasi una famiglia e ci sentiamo più rilassati nel girare una qualsiasi scena, senza timore né particolare nervosismo.
Stewart-Jarrett racconta, inoltre, qualcosa di più sul suo personaggio e la sua evoluzione:
Curtis è un bravo ragazzo, con una morale molto alta. Si nota da tanti suoi comportamenti e atteggiamenti: è quello bravo, se vogliamo metterla così. In più, il suo nuovo potere gli dà un tocco simpatico, quasi comico. E’ un personaggio abbastanza bilanciato, nonostante tutto. Nella nuova stagione, Curtis sarà più determinato, forte, un vero e proprio giovane uomo.
Dal teatro alla televisione, l’attore britannico descrive com’è stato il passaggio e quali sono i suoi progetti per il futuro:
Recitare a teatro è la mia più grande passione. E’ qualcosa di magnifico, completo, diverso dalla televisione: mentre sei su un palcoscenico, recepisci immediatamente la reazione del pubblico,nel piccolo schermo ciò non è possibile. Per questo motivo, desidererei tornare a recitare in teatro, magari in qualche opera classica, nonostante ami Misfits e il mio personaggio.
Infine, Stewart-Jarrett dà qualche chicca sul dietro le quinte dello show:
Fin dalla prima serie, noi, come cast, ci troviamo con lo sceneggiatore e il registra per parlare delle scene che affronteremo e di come i nostri personaggi cresceranno e si evolveranno. E’ un momento interessante, in cui noi possiamo fare domande e avere chiarimenti. Inoltre, da un anno a questa parte, Overman ha iniziato quasi a scrivere tenendo conto di noi come attori e persone, il che è molto affascinante e ci permette di calarci meglio nella parte.