Entertainment Weekly ha intervistato uno dei creatori di American Horror Story, Ryan Murphy, per discutere di ciò che è successo nella puntata finale dello show. Il prologo sembra aver chiuso il cerchio dell’inizio e cioè che la casa sembra aver spinto gli Harmon ad entrarci e che le conseguenze che ne sono scaturite hanno fatto il resto. Ma secondo Murphy le cose non sono così semplici come le vorremmo far sembrare: non perdete la seconda parte dell’intervista!
Hai mai pensato che potesse esserci una via d’uscita rispetto alla morte di Ben (Dylan McDermott) e Vivien (Connie Britton)?
No perché volevo rimescolare le carte in tavola: mi è piaciuto tutto ciò che abbiamo fatto dall’inizio alla fine. Anche se qualcuno non capirà, basterà tornare all’inizio per scoprire che era tutto programmato fin da principio.
Constance (Jessica Lange) che alleva un figlio che rappresenta il demonio faceva parte dei tuoi piani?
Sì perché lei rappresenta la sopravvissuta più longeva: anche se ci sono state delle discussioni su come avremmo potuto ucciderla, ma poi ci siamo resi conto che non sarebbe mai accaduto.
Sembra che alla fine gli Harmon siano riusciti a stare nella casa senza avere a che fare con presenze come Tate (Evan Peters) e Hayden, è così?
Sì, ho sempre saputo che gli Harmon sarebbero diventati i ‘capifamiglia‘ di quella casa e in particolare Vivien.
Moira alla fine voleva solamente una famiglia?
Esattamente, era quello il suo obiettivo e penso si sia notato da quando è passata dall’essere solamente una domestica a quando è diventata parte della famiglia.