Con il ritorno della serie The Killing della AMC il primo aprile, sono molte le domande che avranno una risposta. Il sito TvEquals.com ha intervistato Jamie Anne Allman, Terry Marek, riguardo la nuova stagione…
Congratulazioni per la seconda stagione, devi essere entusiasta.
Grazie, si lo sono davvero molto. Sono stati rilasciati le foto del cast ed alcuni trailer davvero fantastici, e tutte le sorprendenti cose che verranno fuori dalla stagione mi fanno sperare bene.
Come è questa stagione, paragonata alla prima?
La prima stagione per Terry è stata devastante, lei è la roccia della famiglia. Una persona è morta, ma nella seconda stagione di inizierà a vedere il peso delle scelte effettuate da alcuni personaggi e le ripercussioni che hanno i loro segreti. Per Terry invece, si vedrà come tenterà di ritrovare un equilibrio. Ha il cuore spezzato, molti segreti, e suo cognato ha bisogno di così tanto aiuto con i bambini da non lasciare tempo libero a Terry.
Il tuo personaggio, per quanto forte sia, porta il lutto nello sguardo, come riesci a percepirne così bene la profondità?
Non c’è nessun trucco, mi immedesimo con Terry, che è stata ferita e cerca l’accettazione degli altri, io penso stia così sulla guardia per ciò che ha passato nella vita, sebbene i bambini tirino fuori la sua parte migliore. Se ne prende cura, anche se una parte di lei è morta.
Sai chi ha ucciso Rosie Larsen?
No
E sul set se ne parla di chi potrebbe essere?
Oh si, tutti fanno congetture, quando leggiamo i copioni, pensiamo tutti lo stesso degli spettatori. Stiamo quasi tutto il tempo al trucco e mentre facciamo pausa a ipotizzare.
Cosa hai pensato del tanto controverso episodio finale di stagione?
Sono rimasta senza parole per le critiche, così ho visto l’episodio come gli spettatori (intero), e devo dire che anche io per qualche attimo sono rimasta scioccata. Comprendo i sentimenti dei fans, ma la seconda stagione li ripagherà dell’attesa.