The Blacklist debutterà il 23 settembre su NBC, lo show vede protagonista James Spader nel ruolo di Raymond “Red” Reddington, uno dei criminali più ricercati dell’FBI che si consegna al quartier generale di Washington affermando di voler consegnare tutti i ‘colleghi’ (molti dei quali sconosciuti all’FBI) ma solo se potrà lavorare con Elizabeth Keen (Megan Boone), giovane ed ancora inesperta profiler dell’FBI; ma ecco cosa ci racconta a proposito il producer John Eisendrath.
Partiamo dall’ispirazione che ha portato a The Blacklist, l’autore spiega che esistono moltissimi procedurali con un protagonista positivi, mentre nel caso di questo nuovo show ci sarà un cattivo che aiuta a catturare i cattivi; gli autori si sono parzialmente ispirati a Whitey Bulger, criminale trovato qualche mese fa a Santa Monica, dove viveva sotto falso nome, e ricercato per 20 anni:
Cosa sarebbe successo se Bulger fosse arrivato negli uffici dell’FBI e avesse detto, collaboro ma solo a queste condizioni?
Eisendrath rivela che è molto divertente ed eccitante dover pensare come un criminale per scrivere lo show, e che anche per questo spera The Blacklist avrà successo; il cattivo è interpretato da James Spader, scelta che l’autore motiva spiegando come l’attore sia perfetto:
E’ difficile per me capire come mai non abbia fatto il criminale, è perfetto per essere misterioso, pericoloso e ambiguo: la sceneggiatura scritta da Jon Bokenkamp era fantastica, ma a volte i pilot non funzionano e invece, in questo caso, James Spader era perfetto per il personaggio che avevamo scritto.
Scritturare qualcuno per un pilot è difficilissimo, le reti ordinano molti pilot allo stesso tempo e tutti cercano tutti, e gli attori di questi tempi preferiscono una serie cable da dieci episodi; ma quando abbiamo capito che Spader poteva essere grandioso ed era interessato a fare uno show su un grande network, abbiamo avuto una lunga chiacchierata ed eravamo sicuri al 100% che sarebbe stato perfetto.
L’autore aggiunge inoltre che Megan Boone e Harry Lennix sono stati scritturati la prima perché aveva “un qualcosa di specifico”, il secondo perché è un personaggio caldo e piacevole, ma anche ‘oscuro’, il ragno che fa cadere i personaggi nella rete; per quanto riguarda invece della trama dello show, l’autore spiega che il fatto che Red si consegni è centrale:
Perché si è consegnato, e si è consegnato ora, perché ha scelto Elizabeth? Sono queste le tre domande centrali (insieme a, perché si è consegnato all’FBI e non alla CIA?), cui risponderemo durante la prima stagione, accennando alle cose, più che urlandole in faccia ai telespettatori.
Alcuni penseranno che si sia consegnato perché vuole eliminare i rivali, a volte si domanderanno se ci sia qualcuno che lo abbia spaventato così tanto, altre volte sembrerà che si sia pentito veramente… e queste cose non si escludono a vicenda, anche questo è il bello dello show.
Anche se risponderemo subito alle domande più importanti, pensiamo che la relazione che si svilupperà tra Red e Liz ci dia anni di storie di raccontare, ogni risposta ad una domanda ne farà nascere altre quattro o cinque e sperabilmente per i telespettatori sarà interessante guardare The Blacklist: i due protagonisti avranno una relazione con un sacco di mistero, a partire dalle motivazioni di Red.
La storia del protagonista sarà esplorata anche grazie a dei flashback, frequenti, nei quali conosceremo i personaggi con cui ha lavorato e parte della vita che ha condotto finora; Eisendrath conclude l’intervista spiegando che lo show sarà episodico, ma allo stesso tempo serializzato:
Risponderemo alle domande ma non in tutti gli episodi, e di episodio in episodio ci sarà un criminale sulla lista da consegnare alla giustizia.