La nuova serie di NBC Outlaw potrebbe sembrare a prima vista il solito legal drama ma l’attore Jimmy Smits ci tiene a precisare che non è così: in questo caso ci si focalizza sul lavoro di squadra e continua affermando:
Quando il pubblico viene a contatto con i vari personaggi è incuriosito dal modo in cui reagiranno davanti ad una certa situazione e penso che la produzione continui ad essere orientata su questa strada, rimanendo coerenti con il filone giuridico.
Smits si trova nel ruolo di un giudice di Corte Suprema, Cyrus Garza, il quale non si può dire che conduca una vita personale tranquilla e senza rischi: nonostante ciò viene colto da una crisi di coscienza che lo porterà a dimettersi dall’incarico giudice.
Garza è perfettamente cosciente del fatto che la sua vita al di fuori del tribunale sia l’opposto del comportamento che ci si aspetterebbe da un giudice quindi cerca una sorta di via per la “redenzione”. Questo personaggio è molto lontano da quello di Bobby Simone che vediamo in NYPD Blue.
Anche se i casi presentati durante gli episodi potrebbero sembrare di poca importanza, in realtà vogliono essere l’esempio per un discorso più generale. Uno dei filoni seguiti da Outlaw è quello delle relazioni che si instaurano tra i membri del team di Garza (tra i quali anche le simpatie politiche eterogenee): un esempio? Carly Pope (che interpreta Lucinda Pearl) ha un modo tutto suo di svolgere i compiti che le assegnano, ma senza infrangere la legge, Jesse Bradford (nei panni di Eddie Franks) è l’avvocato ultra-conservatore mentre Ellen Woglom (Mareta Stockman) è in una posizione molto più liberale.
Mi è piaciuto fare la parte di un giudice che non è liberale come me e che ha delle vedute totalmente differenti. Ti fa capire come certe persone possono avere un’opinione diversa da te senza essere per forza dalla parte del torto.