Il sito Ew.com chiude il discorso Lost e il chiacchierato gran finale con un ricordo della visita sul set proprio durante le riprese di quegli ultimi istanti che hanno preceduto l’avviarsi del cast al gran completo verso l’esterno della chiesa e la luce bianca, confine ultimo da oltrepassare onde terminare il percorso di accettazione del proprio trapasso.
Nella chiesa riuniti in un’atmosfera celestiale e seduti uno accanto all’altro, i naufraghi che vengono condotti verso la luce e l’ingresso della chiesa dalla guida Christian Shephard (John Terry), che poco prima in disparte aveva ragguagliato il figlio Jack (Matthew Fox) del suo status e di quello dei suoi compagni di trapassati in stand-by come la piccola protagonista di Amabili resti o il Robin Williams di Al di là dei sogni, ma con la differenza di nessuna reale consapevolezza di ciò che era accaduto all’aereo, grazie forse ad una sorta di catartica costruzione mentale a cui il subconscio di ogni passeggero del volo 815 aveva dato il proprio contributo.
Si parla di piccoli dettagli colti nell’uscita dalla chiesa e di alcuni personaggi mancanti, vedi lo sguardo e il cenno d’intesa tra Christian e Sawyer durante il tragitto lungo la navata o l’assenza di Peg Bundy, oltre naturalmente agli escamotage per tenere lontani gli immancabili spoiler in agguato, ad esempio il segreto dei flashsideways che durante la lavorazione erano un’informazione riservata ai soli Terry e Fox e la possibilità rimasta in bilico sino alla fine, che la realtà parallela dei flashsideways fosse un vero e proprio mondo reale alternativo, un pò alla Fringe per intenderci.
Resta comunque il fatto che nonostante l’epilogo non abbia convinto molti, fosse comunque ricco di momenti di raro spessore emotivo e che ha segnato l’evidente bisogno di concludere una serie che cominciava a latitare a causa di un eccesso di input narrativi che non si riusciva più ad elaborare.