L’executive Adam Goldberg intervistato da Tv Guide parla di Breaking In, serial-comedy che ha debuttato lo scorso 6 aprile e che ha visto l’attore Christian Slater cimentarsi con un ruolo brillante, ruolo che Goldberg paragona ad alcune performance dell’attore su grande schermo, vedi Cose molto cattive piuttosto che Schegge di follia in cui Slater sfoggiava un’intrigante vena goliardica che secondo Goldberg andava assolutamente sfruttata.
Dopo due serial-drama di scarso successo come My Own Worst Enemy e The Forgotten entrambi chiusi in netto anticipo sui tempi e che Slater ha giudicato entrambi troppo rigidi nel loro approccio ai personaggi, sembra che il ruolo dell’esperto in sicurezza informatica Oz, leader di un team di hacker gli abbia invece permesso di spaziare con il suo personaggio e di provare inedite sfumature interpretative che un ruolo comedy permette rispetto ad uno prettamente drammatico, vedi il serial Chuck tanto per fare un esempio eclatante.
Breaking In comunque non ha certo avuto vita facile ricorda Goldberg, infatti è stato uno dei pilot più testati da FOX degli ultimi anni, dopo che lo scorso maggio la serie aveva saltato il debutto, la rete ha chiesto due script aggiuntivi e Goldberg ha avuto l’occasione di limare alcuni ruoli e dare più vigore alla messinscena, ritardo provvidenziale secondo l’executive che ha permesso di dimostrare che la serie poteva avere un futuro ed infatti a novembre la rete ha dato finalmente luce verde.
Slater è entusiasta della libertà che gli è stata data per plasmare il suo personaggio:
Uno dei regali più grandi che si possa fare ad un creativo è la libertà.
Goldberg invece parla della difficoltà di allestire una serie così ambiziosa a livello visivo:
La difficoltà di questa serie è che è davvero ambiziosa. Gli episodi hanno un sacco di colpi di scena, ci sono un sacco di acrobazie, ci sono un sacco di effetti visivi, stiamo anche girando dei piccoli flashback.