Game of Thrones, intervista agli executive Dan Weiss e David Benioff

di Redazione Commenta

Con una prima stagione in pieno svolgimento e una seconda rinnovata a tempo di record, Entertainment Weekly ha intervistato Dan Weiss e David Benioff, i due produttori esecutivi di Game of Thrones.

A proposito delle rezioni dei fan dell’universo creato da George RR Martin:

DAVID BENIOFF: non vado per forum a vedere quello che piace o non piace o che non sarebbe utile per me personalmente. Stiamo scrivendo sceneggiature e dobbiamo farlo sulla base di quello che pensiamo sia meglio per lo spettacolo e se si iniziano ad avere troppe voci che gridano dentro la testa si diventa un po schizofrenici. Così alla fine si deve fare affidamento sul proprio giudizio.

DAN WEISS: Inoltre se avete letto 50 commenti e 49 commenti sono positivi l’ultimo è di un troll, il tizio che rimbalza intorno alla tua testa come una pallina da ping pong per i giorni successivi. Ho già avuto il mio troll personale dentro la testa, non ho bisogno di averne altri.

Il cambiamento del rapporto fisico tra Dany e Drogo rispetto al libro reso  non consensuale nei primi due episodi:

DB: Questo primo incontro tra Daenerys e Drogo, inizialmente lo avevamo scritto quasi esattamente come il libro e lo abbiamo girato in quel modo per il pilota. Ma c’era qualcosa per noi, che mentre funzionava nel libro, cambiava nel vederlo sullo schermo, ecco una ragazza che è assolutamente terrorizzata di questo condottiero barbaro chel’ha presa in sposa ed è l’ultima cosa al mondo che vuole, eppure alla fine in qualche modo in questa prima notte di nozze lei sembra essere coinvolta in un passionale e gioioso rapporto sessuale con lui e secondo noi la cosa non funzionava.

DW: Anche nel secondo episodio che vede tornare al rapporto consensuale in maniera meno ruvida, come nel libro, non si ha la quantità di tempo necessaria per avere accesso allo spirito del personaggio, tutto gira troppo in fretta. Era qualcosa che gli attori avvertivano e per cui non erano in grado di trovare un ritorno emotivo.

DB: Ascoltiamo i nostri attori. Quando Emilia Clarke o Jason Momoa sono venuti da noi con alcune perplessità, gli abbiamo dato molta attenzione. Non sempre significa che si deve sempre cambiare, ma Emilia ha menzionato la scena della prima notte di nozze e i problemi che stava avendo a farla ingranare, gli stessi problemi che avevamo riscontrato anche noi.

Le aggiunte rispetto al libro riguardo alla scena del quinto episodio tra re Robert e Cersei:

DW: Una delle cose più belle della serie è che George ha creato questo mondo che è così pienamente concretizzato e dimensionale che si pensa a cosa le persone in questa storia stanno facendo anche quando non seguono la linea principale della trama. Ci sono un sacco di scene durante la stagione che sono figlie dal processo “Che cosa accadrebbe se…” Robert e Cersei possono odiarsi, ma non possono evitarsi l’un l’altro il cento per cento del tempo, ogni tanto si ritroveranno da soli e in quel caso che cosa si diranno?

DB: inoltre hai per le mani questi fantastici attori e vuoi farli interagire tra loro. Per esempio, la scena con Varys e Littlefinger. Siamo così innamorati delle performance di Aiden Gillen come Littlefinger e Conleith Hill comeVarys che abbiamo voluto dare loro del tempo insieme. Hai questi due caratteri dominanti e forse con l’eccezione di Tyrion, i due ragazzi più svegli nella storia, si sa che si  parlano di volta in volta, ma in che modo e di che cosa parlano? E’ come vedere il capo del KGB e il capo della CIA che s’incontrano per una pausa caffè.

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