Collider ha intervistato l’executive producer della nuova serie Alcatraz. J. J. Abrams ha dichiarato quali sono state le sue esperienze nel girare uno show di questo tipo e quali sono state le sue ispirazioni per creare una nuova serie, che vanta anche un cast di tutto rispetto. A partire dal copione, scritto da Steven Lilien e Bryan Wynbrandt, Abrams ha capito che ne poteva scaturire qualcosa di molto buono e si è messo subito al lavoro, insieme a uno dei creatori, Liz Sarnoff.
Come ti sei sentito all’idea di girare un altro show su un’isola?
Tecnicamente anche la terra ferma è una grande isola sulla quale ci muoviamo, ma non voglio che ogni cosa venga paragonata con Lost, anche per la presenza di Jorge Garcia. A dire il vero quando ho parlato con la sua ragazza ero un po’ scioccato perché lei è davvero ossessionata da Alcatraz!
Quanto è stato importante mantenere lontano dal tuo cast l’alone di Lost?
Per me è stato un elemento importante e sono stato fortunato perché ho lavorato con persone che sanno il fatto loro e che non vogliono dipendere sempre da un’etichetta data in passato.
Come metterai insieme due progetti come Star Trek e Alcatraz?
Il lavoro non è stato difficile perché avevo al mio fianco persone come Jennifer Johnson e Dan Pyne, ai quali ho dovuto solamente dare qualche dritta. Tutto il resto è venuto da sé.
Qual’è stata la parte più difficile di girare Alcatraz?
Ci sono tanti dettagli apparentemente invisibili che sono stati curati come quando abbiamo girato il pilot.
Pensi che la serializzazione sia diventato un ‘lavoro sporco’ in tv?
Penso che per un certo senso lo sia diventato ed è anche per questo che mi piace! Molti show sono appositamente complessi per far sì che il pubblico si faccia domande specifiche. Con la mia esperienza cerco di non fare domande alle quali difficilmente si troverà una risposta: deve esserci un puzzle che trovi una soluzione finale.
C’è un modo particolare per serializzare uno show, per renderlo appetibile?
Quando qualche anno fa andava in onda Alias mi sono reso conto che molti episodi, se presi singolarmente, non avevano nulla da offrire e confondevano solamente le idee allo spettatore. Oggi so che ogni programma deve essere costruito secondo una struttura precisa e che deve essere guardata da diversi punti di vista prima di essere proposta al pubblico.