Nello show televisivo Banshee, che parla di un ladro, Lucas Hood, che ha assunto l’identità dello sceriffo di Banshee per cercare di riconquistare la donna della sua vita, il produttore Greg Yaitanes ha affrontato la sfida del lavorare ad una serie per il piccolo schermo: ecco per voi una serie di dichiarazioni che ha rilasciato a Collider.
Su come ha iniziato a lavorare allo show e sul suo sviluppo, ci dice:
Posso dire di essere stato uno stalker per questo spettacolo: volevo lavorare con Alan Ball e con HBO e quando ho sentito parlare del progetto Banshee, che inizialmente si intitolava, Hood, ne sono rimasto affascinato e ho deciso che avrei voluto lavorarci a tutti i costi, soprattutto perchè, a differenza di Doctor House, in questo show non esistono momenti claustrofobici o spazi chiusi e questo è stato un bene ed un male, dato che l’idea è stata sviluppata tramite pochissimi materiali, che però siamo riusciti a sviluppare creando una mitologia per ogni personaggio ed oggi posso dire di essere un fan dello show e dello showrunner.
Sulla presentazione dello show e sul lavoro nel piccolo schermo ci dice:
Come in True Blood, volevo dare immediatamente l’idea e le angolature necessarie al pubblico per poter seguire lo show, quindi era necessario presentare la città; questo progetto è favorito anche dal lavoro per il piccolo schermo, che ci permette di dare delle visuali extra nei 42 minuti dello show: spero che il lavoro venga apprezzato e che ci sia la possibilità di migliorarlo in una seconda stagione.
Infine, su quello che ci aspetta, ci dice:
Presentermo qualcosa della cultura americana e degli Amish, che fanno parte del background culturale di Banshee: inoltre dall’ottavo episodio, presenteremo nuovi personaggi che spero avremo modo e tempo di sviluppare, soprattutto il personaggio di Odette Annable, che si presenterà per il finale di stagione.