La creator di Bunheads Amy Sherman-Palladino è stata intervistata in esclusiva da Deadline Hollywood sulla serie estiva che vede come protagonista un’ex ballerina di Vegas che si ritrova insegnante di danza in una piccola cittadine di provincia.
Chi è nel mondo della danza sa che bunheads descrive degli studenti di danza che raccolgono i capelli per le lezioni. Il pubblico l’ha colto?
E’ il termine con cui sono cresciuta. Eravamo chiamate così e quando l’ho proposto ho visto che era adatto e piaceva agli altri. Mi piace questa parola.
Come è nata la serie? Ha a che fare con la popolarità degli show di danza come Smash o il Cigno Nero?
Arriva proprio in un’epoca in cui ci sono molti show del genere in tv, ma non ho pensato a questo quando l’ho creato. Ci sono molte persone che ragionano in questo modo, che seguono l’onda, ma io no.
Da dove viene l’idea?
Stavo lavorando ad una sceneggiatura che ricordasse la scuola di ballo dove sono cresciuta, che parlasse di quattro ragazzine e delle loro madri. Il mio background è tutto sulla danza. Mia madre è una ballerina e i miei interessi sono Broadway e i musical. Anche in Gilmore Girls c’era la scuola di danza di Miss Patty. Da me volevano qualcosa che ricordasse Glee, ma non volevo perché esisteva già Glee e poi volevo uno show sui personaggi, non sul numero musicale della settimana da fare.
Tu sei conosciuta per i tuoi dialoghi veloci e pungenti.
Non sopporto quando in televisione ti chiedono se vuoi un caffè e tu ci metti dieci minuti a rispondere. Per me la velocità è energia.