Sembra strano me è vero: l’Osservatore Romano, l’organo di stampa della Santa Sede difende Dr. House e lo promuove in quanto non è mai scontato ma propone un itinerario eticamente buono (fonte La stampa).
A quanto pare, i pregi della serie sono tanti: lo show è contro l’aborto e l’eutanasia, non chiama bambino chi non è ancora nato e definisce accanimento terapeutico il tentativo di salvare una vita:
La conoscenza dei casi smentisce che aborto ed eutanasia siano davvero scelte libere, bensì nascono da costrizioni esterne e mutano in presenza di una valida alternativa umana, economica e sociale.
A completare l’incensamento di Dr. House va riportato che il personaggio interpretato da Hugh Laurie, che si dice ateo e gioca a confrontarsi con Dio, è in grado di sconfiggere quei nuovi diritti civili che in nome dell’autodeterminazione negano a bambini, anziani e disabili di essere persone e il suo essere cattivo serve a:
dare meno spazio al sentimentalismo e più fiducia al nostro essere fallaci (ma redimibili) esseri umani.
Saranno felici gli spettatori del medical drama, ma per favore non fatelo sapere ad House!