La quarta stagione di Fringe, in onda da stasera su Fox, è un reset. Sì, questo è il termine spesso usato dai produttori esecutivi J.H. Wyman e Jeff Pinkner, che hanno fatto quattro chiacchiere con Entertainment Weekly.
Quest’estate Joshua Jackson ha fatto un bel po’ di promozione e ormai sappiamo tutti che Peter tornerà.
Wyman ha detto in proposito:
Solo perché non esiste non significa che abbiamo investito su questi tre anni per poi apprendere che nulla di tutto ciò sia accaduto. È accaduto invece e starà a voi capire in quale contesto si incastrerà tutto ciò.
Pinkner aggiunge:
Lo spettacolo cerca costantemente di ridefinire la percezione di questa storia… L’idea che Peter sia andato -e, in definitiva, non è definitivamente andato- è l’occasione per ridefinire la storia e quello che abbiamo visto di nuovo. E ‘qualcosa su cui ci piace giocare.
Com’è prevedibile, il suo ritorno non sarà senza problemi, Pinkner dice che le conseguenze del suo ritorno faranno da motore per la maggior parte della stagione.
Un’altra forza trainante di questa stagione sarà l’opportunità di vedere parallelismi e differenze maggiori nei due mondi attraverso i personaggi: alcuni episodi saranno caratterizzati da casi in cui i due mondi dovranno collaborare tra loro.
Inoltre, Wyman dichiara che la storia di Lincoln Lee è molto importante in questa stagione:
Lui ci porta un certo elemento tematico realmente necessario per raccontare quest’anno. Molte vicense che il suo personaggio sta attraversando aiuteranno a raccontare la nostra storia.
Uno dei temi che ci interessa di più è l’impatto dei reciproci mondi sulle vite di ognuno.
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