The Hollywood Reporter ha incontrato George RR Martin per parlare dell’evoluzione del dramma fantasy fino ad arrivare a Game of Thrones.
Il fantasy è la più antica forma di letteratura, che risale a Omero; purtroppo, in televisione il genere fantasy è pensato solo per i bambini.
Fortunatamente, con HBO è stata rotta questa consuetudine.
Non ho nulla in contrario ai libri fantasy per bambini, ma sono convinto che ci debba essere anche una sezione del genere per gli adulti.
Il fantasy è il regno della fantasia e del romanticismo, per un pubblico di tutte le età.
Per quanto riguarda l’ambito televisivo, Martin ha le idee molto chiare:
In tv, i produttori delle reti via cavo sono quelli che osano maggiormente, sono i più disposti a correre rischi e fare qualcosa di originale; credo che questo sia l’unico modo di creare nuova arte, non si ottiene un buon programma televisivo o un buon libro se si sfrutta una formula già rodata, che è stata già fatta 100 volte prima. Con questo mi riferisco a Game of Thrones, che conosco molto bene perché è il modo in cui ci è permesso di lavorare su quest’opera d’arte.
Infine, su quello che potrebbe riservare la seconda stagione:
Nessuno è al sicuro in questa serie, chiunque può morire in qualsiasi momento; le persone che hanno letto i libri e si aspettano morti, e tradimenti e capovolgimenti, potrebbero ricredersi perché siamo pronti a dare nuova linfa alla serie, che non deve essere vincolata alla vicenda letteraria.
Niente è come sembra.
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