Due iconiche serie tv degli anni 70 rompono il traguardo dei 45 anni di memorie.
Le due serie tv culto per eccellenza degli anni 70 “Happy Days” ed “I Jeffersons” raggiungono un bel traguardo nei ricordi degli appassionati e di chi ha vissuto quell’epoca, che come dice il titolo “happy” felice.
I Jeffersons
Il primo episodio andato in onda nell’ormai lontano Gennaio 1975 segnò l’inizio di una delle serie tv “di colore” più di successo di quegli anni, che ricordiamo non erano propriamente rose e fiori per le persone dalla pelle scusa; non che ad oggi la situazione sia tantissimo cambiata, ma quantomeno è migliorata, seppur di poco.
La trama della sitcom parla di George e Louse Jeffersons, una coppia di neri dove lui era imprenditore nel settore lavanderie e lei la classica casalinga che si dedicava al volontariato. Certo un cliché molto in voga di quegli anni, ma se calcoliamo che la serie è durata 10 anni con un totale di undici stagioni, prima di ricevere una cancellazione a causa del calo di ascolti che non gli ha dato un vero e proprio finale.
I Jeffersons dopo il successo imprenditoriale si stabiliscono in una palazzina dell’Upper East Side di Manhattan, solitamente abitata da bianchi ricchi. Lo scontro culturale che ne viene fuori da vita a situazioni spesso esilaranti che hanno contraddistinto la serie, soprattutto sulla questione nero povero che diviene ricco.
Happy Days
Anche in questo caso sono stati 10 anni di puro successo per un totale di 11 stagioni. Seppur la serie sia andata in onda per la prima volta negli anni 70, essa rappresentava una visione idealizzata degli anni 50 negli USA. Una serie del passato, ambientata ancor più nel passato insomma.
La trama ruotava intorno ad un gruppo di, allora, adolescenti che si apprestavano ad entrare nell’età adulta, capitanati dal personaggio simbolo e più iconico di tutti “Fonzie” interpretato da Henry Winkler tutt’oggi in attività tra televisione e cinema. Poi c’erano i coniugi Cunnigham che gestivano un negozio di ferramenta che erano le figure saggie e guida degli adolescenti scapestrati dell’epoca. Come non dimenticare il tocco magico al juke box guasto di Fonzie ed il suo tipico “heeeey” per conquistare le donne.
Due serie simboli di tempi passati che con semplice ironia racchiudevano la comicità che andavano rappresentando, ognuna a proprio modo.