Homeland, Damian Lewis: “Amo essere americano, almeno nella finzione”

di Felice Catozzi Commenta

La prima serata americana si tinge di patriottismo: dal due ottobre, infatti, è in onda Homeland, show ricco di emozioni, complotti e tanto orgoglio statunitense.Tra i tanti attori che costituiscono il cast, parla Damian Lewis, protagonista indiscusso di Homeland, in una recente intervista a spoilertv.com:

Ho deciso di interpretare Nicholas Brody perché mi ha colpito molto la contraddizione di questo personaggio: tornato a casa come un eroe, viene accusato di complotto contro la sua stessa terra. In più, questa serie tv non riguarda solo questioni terroristiche, ma situazioni più complesse e personali.

Tra queste situazioni complesse, una riguarda la relazione tra Brody e la moglie:

E’ tutto così vero, realistico. Sono convinto che qualsiasi militare sposato possa riconoscersi nel rapporto tra Brody e la moglie: lui, dopo otto anni di prigionia, è distrutto, rovinato e lei ha sofferto, poi ha legato con un amico di lui, facendolo diventare un padre surrogato per i figli. Il tutto è molto complicato e rispecchia la realtà di tante persone.

Oltre a quella coniugale, c’è anche un altro tipo di relazione in Homeland, tra Brody e Carrie:

Nel corso delle puntate, Brody e Carrie si relazionano sempre di più. Il mio personaggio si rivede in lei, in quanto hanno vissuto esperienze simili. Da qui in avanti, la storia diventerà parecchio interessante.

Lewis parla poi della sua carriera, da inglese doc a star della televisione americana:

Non so perché sono così convincente nel ruolo dell’americano tipo. In ogni caso, è qualcosa di positivo, che spero di poter continuare a fare.

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