Non si placa la diaspora tra l’associazione cattolica Aiart presieduta da Luca Borgomeo e Rai 4 diretta da Carlo Freccero: il contenzioso riguarda l’acclamata serie tv Game of Thrones, in Italia distribuita come Il Trono di Spade (Sky trasmette la terza stagione da stasera 10 maggio su Sky Cinema 1); per seguire le puntate precedenti clicca qui.
Il direttore Freccero non ha gradito le dichiarazioni rivolte alla messa in onda su Rai 4 di Game of Thrones:
Su questa serie ci sono decine di pubblicazioni e corsi di filosofia nelle università americane, come si fa a definirla pornografica? Borgomeo mi odia perché faccio una televisione libera e non talebana. Ma io lo perdono, e prego per lui. Quando sento queste cose capisco il dramma delle persone condannate dai fondamentalisti.
Senza le situazioni criticate da AIART, il senso di pericolo e la descrizione delle pulsioni dei protagonisti verrebbero a mancare, falsando completamente il ritratto, fantastico ma verosimile, di uno spietato gioco di corte pseudo-medievale. Sarebbe come chiedere di rimuovere dalla mitologia le azioni più crudeli degli Dei o di espungere dalle tragedie greche i passaggi più violenti, come la morte di Clitennestra nelle Coefore di Eschilo.
Massimiliano Morelli, responsabile della programmazione su Rai 4 ha aggiunto:
La serie ha sicuramente contenuti forti e scene ad alto tasso di violenza e sesso, ma parlare di pornografia mi sembra esagerato. Lo show “è già stata censurato” prima della messa in onda in chiaro. La fascia considerata protetta è quella che va dalle 7 alle 9 e dalle 16 alle 20, da quell’ora in poi scatta la cosiddetta televisione per tutti.
Va bene rispettare i minori, ma esistono anche le esigenze del pubblico adulto, ovviamente nei limiti del buon gusto e della normativa.
Il Trono di Spade va in onda con il bollino rosso in sovrimpressione per tutta la durata dell’episodio e all’inizio compare il cartello che consiglia la visione a un pubblico di soli adulti.
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