Ci siamo! Niente delusioni da questa tanto agognata season premiere! A parte la lacrimuccia di commozione e lo sfogo allergico causato dall’insopportabile attesa, rieccoci a parlare di Lost “live”, senza fare troppe considerazioni astratte e filosofico su quello che è stato, su quello che sarà e su quello che sarebbe potuto essere.
Come di consueto, la premiere crea più domande che risposte, in pieno spirito “lostiano”. Inizalmente sembra proprio che il piano di Jack finalizzato alla distruzione dell’Isola con una potente bomba H abbia funzionato: costui se ne sta infattio comodamente seduto sul volo 815, sorseggiando placidamente il suo drink. Accanto a lui c’è Rose, tutto sembra tornato al punto in cui voleva Jack.
La tranquilità tuttavia se ne va al volo, esattamente come era arrivata: si tratta infatti di immagini di una realtà alternativa, e in men che non si dica si è precipitati nel filone spazio temporale a cui tutti siamo così affezionati.
Il piano di Jack sembra infatti aver realizzato un “troncone” di realtà in cui l’aereo non si è mai schiantato, Locke è paralizzato dalla vita in giù, Kate è sotto custodia cautelare. I capelli di Hurley sono più corti, Boone siede accanto a Locke e Charlie è efficientemente munito di eroina: tutto puzza tremendamente di normalità.
E poi si ritorna a un altra normalità. Si ripiomba al volo alla “nostra” realtà alternativa, siamo sull’Isola, i nostri incontrano gli “altri” Altri: questi vivono in un Tempio, dove pensavamo vivesse solo il Mostro di Fumo Nero. Gli “altri Altri” falliscono nel tentativo di riportare Sayid alla vita, e Hurley li ragguaglia sull’avvenuta morte di Jacob, notizia che li manda nel panico, nel terrore che “lui” arriverà presto.
“Lui” è la nemesi – ancora senza nome – di Jacob, e in qualche modo si è impossessato del corpo di Locke, si identifica con Smokey, il mostro di fumo nero, e spingendo convince Ben a uccidere Jacob. A complicare ulteriormente le cose, Sayid torna in vita.
Veniamo anche a conoscere qualcosa in più su Richard, e soprattutto sul suo rapporto – conflittuale (come potrebbe essere altrimenti?) – con Smokey, e con tutto quello che evidentemente rappresenta.
Un ritorno in grande spolvero per uno dei nostri show preferiti, senza contare che le cose si complicano in modo assolutamente “naturale”, facendoci scivolare in questa nuova serie con un’eleganza che risiede in un passaggio che è tutto fuori che brusco.
Sarà stata l’attesa, ma questa sesta stagione è iniziata proprio bene. Oltretutto, anche se è veramente troppo presto per dirlo, pare che Carlton e Cuse stiano mantenendo le promesse, almeno per quanto riguarda alcuni dei punti salienti che ci avevano annunciato. Si ricomincia!