Alla vigilia di una possibile quarta serie di Mad Men, il creatore Matthew Weiner commenta i buoni risultati raggiunti da pubblico e critica in questa terza stagione.
Mad Men è uno sguardo incisivo alla storia americana, un racconto eccitante di sesso e potere, una storia straziante di un matrimonio destinato a fallire. Lo specchio del capitalismo statunitense che ha cambiato letteralmente la storia dell’economia mondiale.
Orgogliosissimo del fenomeno Mad Men, nato dalla piccola rete AMC, dopo il rifiuto dei principali network televisivi americani.
Nessuno era interessato. HBO e Showtime non erano rimaste convinte pienamente del progetto. Ho accolto con entusiasmo la proposta della AMC, che ha avuto, da subito un atteggiamento davvero sorprendente. La loro filosofia è: se ci piace, va bene. Non cercheremo di indovinare ciò che le masse, ciò che il mondo, penserà.
L’ideatore della serie fornisce nuovi dettagli sulla scelta dell’ambientazione. Gli anni 60′, un decennio ricco di ricordi per il giovane Weiner
E ‘stato un periodo che mi è sempre interessato sia intellettualmente, che storicamente. I miei genitori sono immersi negli anni 60′. Amo l’arte di quel determinato momento storico. E’ stato davvero un periodo d’oro, soprattutto per la cultura di massa.
Ed infine, una riflessione molto personale su come è cambiata la televisione negli ultimi dieci anni.
Penso che ci sia stato del bene e del male. Sembra che sempre più persone preferiscano guardare la televisione. Credo che i Soprano siano la sorgente di questo cambiamento radicale e deve essergli riconosciuto come tale, perché molto artistico, dai caratteri grandi, e radicata in un genere meraviglioso che la gente ama, inedito per la TV. Credo che il piccolo schermo abbia attirato grande talento, ed è per questo che l’intrattenimento sia stato così rivalutato. L’innovazione è possibile. Ci sono tutti i diversi tipi di canali possibili. Non ricordo un periodo così ricco d’offerta televisiva. Tutti ne dovrebbero approfittare.
Alla domanda su quale possa essere il futuro del piccolo schermo per il prossimo decennio, Weiner risponde fiducioso
Spero di incontrare persone vere, che si preoccupino di raccontare storie personali e artistiche, e che non abbiamo la presunzione di rivolgersi ad un pubblico “stupido”. Solo così eviteremo il degrado.