Magic City, Danny Houston: “Completamente perfido, senza traccia minima di bontà”

di Redazione Commenta

La nuova serie di Starz Magic City, creata da Mitch Glazer, fa già parlare di se, prima ancora del primo episodio in onda il 6 Aprile. In questa intervista su Collider.com Danny Houston, che interpreta nella serie il cattivissimo boss Ben Diamond parla del suo ruolo e della serie…

Magic City è ambientata nel 1959 al lussuoso Miramar Playa Hotel, durante il periodo in cui l’Havana cade in mano ai ribelli di Castro. Ike Evans (Jeffrey Dean Morgan) è la star del Miami Hotel, ma per raggiungere il suo sogno vende l’anima al boss Ben “Il Macellaio” Diamond (Danny Houston). La moglie di Ike, Vera (Olga Kurylenko), una ex showgirl, ed i suoi tre bambini pensano che il padre sia un uomo rispettabile ma niente è come sembra al Miramar Playa Hotel.

Come sei arrivato a fare parte del cast di Magic city?

Beh grazie a Mitch che è un mio caro amico. Ha preso e mi ha semplicemente chiesto di voler parlare con i miei agenti per propormi qualcosa, per non abusare della nostra amicizia. Io ero tutto ansioso di leggere cosa voleva propormi, così me ne mandò una copia e l’ho subito amato.

E’ stato premeditato il voler lanciare direttamente la serie senza alcun episodio pilot per promuoverla?

Assolutamente si! Anche se è stato difficile lavorare senza sapere dove la storia sarebbe arrivata, un po’ come nella vita che non si sa mai cosa ci aspetta dietro l’angolo. Così non si vuole svelare tutte le carte in una volta sola, ma si è preferito giocare su una maggiore discrezione. E’ stato più difficile del normale, ma la storia è ottima in quel senso, si percepisce che c’è qualcosa che non viene rivelato.

Cosa ci puoi dire sul tuo personaggio Ben “The Butcher” Diamond?

Lui è un tipo alla Meyer Lansky, Bugsy Siegel, ed Edward G. Robinson. E’ completamente perfido, non c’è minima traccia di bontà nel suo anime, né redenzione. E’ realista, quasi cinico. Subisce la nuova realtà cubana di Castro come una minaccia. Così rimane a Miami per vedere se riesce a cavarsela lì. E’ un genio del male in continua evoluzione, ed è quasi un imperatore.

E’ stato divertente interpretare la relazione tra il tuo personaggio e quello di Jeffrey Dean Morgan?

L’ho adorato! Lo strano rapporto che c’è fra i due, e il fatto che lui non sia del tutto buono è fantastico. Sa che deve scendere a patti con me, l’ultima persona sulla faccia della terra a cui avrebbe voluto avvicinarsi. Ma non è del tutto innocente allo stesso tempo, è un divertente gioco di ruoli.

Per immedesimarti nel tuo personaggio, visto che la serie è comunque storica, nel senso che non è ambientata ai giorni nostri, hai fatto qualche tipo di ricerca?

Beh il 1959 è stato un anno incredibile. C’è un libro proprio intitolato 1959 che Mitch mi ha dato. Sono così tante le cose successe in quell’anno, a parte ovviamente l’insediamento di Castro che interessa al mio personaggio.

Quanto è preso dalla realtà e quanto inventato nello show?

Penso che rappresenti abbastanza bene la realtà. Mitch ci è cresciuto in questa realtà quindi la conosce meglio di ognuno di noi, ed è a lui che ci affidiamo quando qualcosa non ci sembra possibile.

Cosa ti ha subito attratto di questo progetto?

Prima di tutto la storia, e il cast. Anche il modo in cui il cast approccia alla storia, più che come un semplice interprete, come un filmmaker che racconta qualcosa. E lo faccio attraverso il mio personaggio, così come gli altri.

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