A volte passano quasi sotto soglia, specie in periodi come questo, così gremiti di serie televisive, alcune, molte, di altissima qualità. Sto parlando delle serie che abbiamo appena intravisto, o di quelle che sono iniziate e poi sono inevitabilmente finite, avvicinandosi per molti all’oblio; pensate che i nomi da citare non sono due o tre, ma più di una ventina.
Tra questi vi ricordo Tell Me You Love Me, che si aggiudica di un totale di dieci episodi: sexy, divertente, addirittura rinnovata per la seconda stagione: tuttavia la creatrice non ha mai trovato la direzione per portare avanti la storia, quindi, addio serie.
Qualche episodio in più per The Comeback, che è arrivato fino a tredici, e Aliens in America che ha raggiunto ben 18 episodi; il tutto, finora, sul versante comedy. Proseguendo nella stessa direzione, Frank’s Place ha aggiunto alle risate, con i suoi 22 episodi, un’analisi attenta alle differenze tra nord e sud.
Meno spazio c’è stato per Malibu Road, creato da Aaron Spelling sulla scia del successo di Beverly Hills e Melrose Place. Pensate che nonostante i sei episodi, la serie si fregia di nomi come quelli di Jennifer Beals e Drew Barrymore.
Con 27 episodi The Adevntures of Brisco County, Jr. ci ha regalato una ventata di western interpretato niente meno che da Bruce Campbell, laddove a Singtown si balla per tredici episodi, negli anni settanta, ininterrottamente.
Carla Gugino ha portato Karen Sisco sul piccolo schermo, mentre con Life on Mars torniamo direttamente ai giorni nostri. Da citare ancora Firefly, Now and Again, Journeyman, l’originale The Tick, Nowhere Man, Cupid, The Judd Apatow Collection, Grosse Pointe, il cartoon Clone High, Moonlight e l’ultimo, in ordine di tempo, Southland.