Come ben sappiamo ormai l’attore non ha vita facile nella sua carriera di recitazione. Johnny Depp sembra aver tutti contro, esclusi pochi amici, e questo gli sta causando un danno d’immagine non indifferente. In suo soccorso (per ora) sono accorsi solamente Robert Downey Jr., Tim Burton e l’azienda Dior che ha tratto un enorme vantaggio nelle vendite tenendo l’attore come testimonial per i suoi profumi. Mentre la sua ormai ex moglie Amber Heard continua a lavorare indisturbata, traendo sempre più vantaggi da questa situazione.
Neanche in tempo a ricevere la notizia, quasi fresca, di essere già stato rimpiazzato nella serie Animali Fantastici dall’attore Madds Mikkelsen che sarà il prossimo Grindewald nei prossimi film, od almeno dal terzo di cinque previsti. In questo caso comunque l’attore se n’è uscito con il suo compenso, ma il danno di non proseguire oltre è inevitabile. Ora arriva la notizia che anche Netflix sembrerebbe aver rimosso dal proprio catalogo alcuni film dell’attore e questo non è piaciuto a molto fruitori della piattaforma digitale, urlando chiaramente al boicottaggio. Per ora il catalogo USA ed Australia sono quelli più interessati.
Ma potrebbe davvero essere Netflix colpevole di una rimozione forzata? A quanto pare no. O meglio la spiegazione che hanno dato in merito alla rimozione di alcuni film è semplicemente per motivi di licenza. Sappiamo che i film di Depp vengono concessi sotto licenza di altri colossi come Disney ad esempio e che quindi la scadenza contrattuale prevede poi la rimozione dalla piattaforma. Una pratica ben nota nel mondo dello streaming, dove spesso si vedono rimozioni dei film, pratica triste per chi ama il cinema e non può vedersi tutto liberamente. Torniamo al supporto fisico? Magari!
Non è bastato però sollevare la polemica, per il caso fortuito di ritrovarsi con una scadenza contrattuale, proprio mentre l’attore principale di un’opera sta subendo un’odissea giudiziaria che gli sta causando notevoli danni d’immagine. Il dissenso dei fan fa comunque capire quanto l’attore resti ancora apprezzato, in ogni caso, e che probabilmente qualche altra piattaforma deve ben vedersi da praticare invece una rimozione forzata senza lasciare libertà al fruitore. Ci credete alla spiegazione di Netflix?