Orange is The New Black, intervista a Jenji Kohan

di Felice Catozzi Commenta

Jenji Kohan

TVLine ha incontrato la creatrice di Orange is The New Black Jenji Kohan, che sta per arrivare su Netfix dal prossimo 11 luglio: l’avvincente dramma che vede come protagonista una giovane donna che finisce in carcere è il nuovo progetto dell’ideatrice di Weeds ed è basato sul libro di memorie di Piper Kerman Orange Is The New Black: My Year In a Women’s Prison.

Jenji Kohan:

Il libro è stato davvero un punto si partenza perché la Piper letteraria non è la nostra Piper, era relativamente libera da conflitti e siamo partiti da qui per appropriarci della vicenda e adattarla al tipo di narrazione che volevamo affrontare.

Inoltre, per motivi legali, non abbiamo usato un sacco di storie e personaggi nel libro, abbiamo iniziato con quello che la storia di Piper ci suggeriva per poi creare le vicende da capo.

La exec producer ha aggiunto:

Parte dello spettacolo è capire chi è Piper, era una ragazza bianca privilegiata del Connecticut ed è finita in prigione per 15 mesi per droga. Per il resto, c’è tutto da scoprire e le tante maschere che lei utilizza per sopravvivere in carcere mettono carne su fuoco.

Una curiosità:

Siamo stati in un istituto detentivo femminile in California e quello che mi ha colpito di più è stato vedere, in mezzo al grigiore delle celle e il controllo costante delle guardie, l’aspetto culinario così creativo, soprattutto scoprire (come si svelava anche nel libro) la presenza della cheesecake in prigione.

Infine, sul recente rinnovo per la seconda stagione:

La prima stagione mostra i primi 4 mesi di Piper, non credo sia un problema proseguire con la storia e produrre nuovi episodi.

Photo Credits | Getty Images

 

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