Finalmente ci siamo, il nuovo spin-off Stargate Universe debutta per la gioia dei vecchi fan di SG-1 e Atlantis e per tutti gli appassionati di fantascienza che hanno amato le suggestioni mistico-aliene del blockbuster di Roland Emmerich.
Stargate SG-1, dopo aver proseguito ed ampliato sul piccolo schermo il discorso iniziato dal lungometraggio del 1994, ha cominciato negli anni a vivere di vita propria, creando una propria mitologia, sfornando dieci stagioni e figliando una serie animata, tre lungometraggi televisivi e due spin-off, Stargate Atlantis e Stargate Universe, ed è proprio quest’ultimo spin-off che ieri ha debuttato negli States con una premiere di due ore.
Nel pilot Air il Senatore Armstrong (Chris McDonald) e la sua assistente Chloe (Elyse Levesque) sono in visita alla base Icarus, quando un improvviso attacco alieno costringe il colonnello Everett Young (Louis Ferreira) a ritirarsi e ad ordinare una evacuazione verso la Terra. Purtroppo il gruppo in fuga finirà nel bel mezzo di un esperimento del dr. Nicholas Rush (Robert Carlyle) che spedirà tutti nello spazio profondo.
Il gruppo si ritrova a bordo di una navicella spaziale disabitata, a miliardi di chilometri dalla Terra, il panico prende il sopravvento mentre il colonello, gravemente ferito durante la fuga, prima di perdere i sensi trasferisce il comando al tenente Matthew Scott (Brian J. Smith). Superati i primi momenti di confusione, la squadra si organizza mentre un team scientifico capitanato dal dr. Rush e dal sergente Greer (Jamil Walker Smith) cerca di fare il punto della situazione e capire come tornare a casa.
Mentre il sergente Tamara Johansen (Alaina Huffman) si ritrova designata capo dell’equipe medica, il dr. Rush con l’ausilio di rocce di comunicazione, dispositivi che permettono lo scambio di conoscenza tra organismi separati da grandi distanze, comunica con la Terra, riferendo al gruppo di aver parlato con il generale O’Neill (Richard Dean Anderson), che non solo lo ha messo a capo dell’intera squadra, ma gli ha anche comunicato che non c’è nessuna speranza per loro di poter tornare a casa.
Quando il sistema della Destiny, la navicella dove si trova il gruppo, comincia a perdere ossigeno cominciano i primi dissidi e le prime divisioni, da una parte chi vuole rischiare un ultimo disperato tentativo di tornare sulla Terra, e chi invece punta sul sicuro e vuole restare a bordo della nave, riparare il guasto e rassegnarsi a considerarla una nuova casa.
Guest della doppia premiere Lou Diamond Phillips (24, Supernatural), e due volti noti della serie SG-1, Richard Dean Anderson e Amanda Tapping.
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