The Bridge premiere, recensione in anteprima esclusiva del pilot

di Felice Catozzi Commenta

The Bridge

Questa sera a Milano FOX presenterà ufficialmente The Bridge all’Italia e si prepara alla messa in onda su FOX Crime (canale 117 Sky) in esclusiva nazionale dello show che sarà trasmesso da domani sera negli Stati Uniti su FX: dopo il salto, abbiamo avuto l’onore di guardare per voi l’anteprima mondiale del primo episodio dello spettacolo che teniamo d’occhio da mesi e aspettavamo con fervore. Siete pronti a conoscere i dettagli della puntata che apre la prima stagione di The Bridge? Proseguite con la lettura e non ve ne pentirete.

Diane Kruger e Demian Bichir sono rispettivamente Sonya Cross della polizia americana di El Paso e Marco Ruiz della polizia messicana di Chihuahua, i due poliziotti provengono dai lati opposti del confine USA-Messico e un omicidio li lega: sul ponte che fa da confine tra i due stati, è stata rinvenuta una donna proprio sulla linea di confine e si scopre che in realtà sono due mezzi cadaveri lasciati sulla strada.

La detective Cross ha l’Asperger, il che significa che si concentra ossessivamente sulle indagini rendendola quasi inconsapevole di come le sue parole o azioni possano essere recepite dal prossimo; inoltre, la donna non ha né figli né un marito e, durante la puntata, scopriamo che ha perso la sorella e il tenente Hank Wade (interpretato da Ted Levine) -suo superiore, mentore e guida- alla polizia di El Paso le comunica che presto andrà in pensione, il che ci fa capire quanto lei si senta sola. Dall’altra parte, il detective Ruiz ha una moglie e tre figli, ha recentemente subito una vasectomia e sembra essere un buon poliziotto nonostante viva in un paese corrotto.

Sullo sfondo, infatti, il singolo omicidio viene presto snocciolato fino al finale dell’episodio, dove arriva ai due investigatori un messaggio vocale da colui che sembra essere il killer delle donne messicane (si parla di forse 250 vittime) e di un’americana, ponendo interrogativi di natura politico-sociale; oltre alle vicende dei detective, seguiamo la storia di una giovane messicana prelevata da un uomo che la porta da Juarez negli Stati Uniti e pare essere proprio il serial killer da un dettaglio (un documento sottratto a un’altra vittima), inoltre a inizio puntata si vede un’ambulanza che trasporta un uomo colto da infarto affiancato dalla moglie in pena: dopo un iniziale miglioramento, l’uomo in ospedale rivela alla moglie di non amarla più, ma poi muore e la donna, Charlotte Millwright (interpretata da Annabeth Gish) resta sola finché una telefonata sul cellulare del marito non la spinge a indagare.

Infine, negli ultimi minuti del pilota segnaliamo almeno due cliffhanger che vi faranno innamorare di questo spettacolo: Matthew Lillard interpreta Daniel Frye, un cinico giornalista la cui automobile è servita al serial killer per trasportare i mezzi cadaveri sul ponte, ma accadono degli eventi a cascata che danno tensione, torsione emotiva e poeticità.

Insomma, se non si è ancora capito, The Bridge non è uno di quei soliti show che si guarda facilmente, è impegnativo (nel senso positivo del termine) e cattura l’attenzione già dai primi minuti, richiamando più a un film che a una serie televisiva convenzionale: ne ha le atmosfere, i tempi, le inquadrature, nonché un livello di recitazione che basta guardare Diane Kruger che si intuisce il puro piacere che può offrire una serie televisiva estiva così promettente.

 

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