The Closer parla James Duff

di Redazione Commenta

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I cambiamenti possono essere necessari, e allo stesso tempo difficili da accettare. Se non si crede nel destino a volte è possibile sfuggirgli, ma lo sforzo richiesto per farlo sembra essere a volte perfino peggio della sorte che stiamo cercando di evitare.

Nella stagione invernale di The Closer, Brenda dovrà affrontare molti aspetti della sua vita, alcuni dei quali potrebbero essere definiti “irrisolti”; il tutto inizia quando Fritz si presenta con un gattino di recente “salvataggio”, di nome Joel. A un occhio “inncoente” il micio non può che apparire irresistibile, ma la nostra “vissutissima” Brenda vede già il le ceneri del gattino in un urna.

Fritz cerca di convincerla ad accettare il gattino, in un atto che rappresenta in un cero qual modo la possibilità di cambiare il destino . Non è facile, ma tale cambiamento può avere un senso, se lo si cerca profondamente.

Duff parla poi delle gang. Ci sono delle zone di Los Angeles dove i genitori devono fare del lavoro extra per salvarli da quello che è il loro destino, tanto per rimanere in tema. Quanti sono i ragazzi e le ragazze nate nelle cosiddette “gang families”?

Quali sono le reali possibilità di scelta che può avere un ragazzino di dodici anni quando già il padre e il fratello sono inseriti in una gang in modo consolidato e fedele, e ci si aspetta che anche il giovanissimo membro della famiglia segua le tracce del parentado?

The Closer ritorna in grande spolvero, districandosi tra le strade di Los Angeles e una curiosa serie di omicidi di membri di gang. E il Tenente Provenza, a che punto è, nella sia opera di “persuasione al matrimoniio” della sua fidanzata? Riuscirà nella sua impresa, o rimarrà nella ciclicità conclamata della sua vita?

In questi episodi, gli ultimi tre della stagione, una specie di trait d’union tra la prima parte della serie e la prossima stagione, al centro dell’attenzione ci saranno i personaggi e le relazioni, di cui verranno messe in evdienza luci e ombre.

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