Jim Longworth, il detective di Chicago il cui trasferimento in Florida è il nucleo iniziale della nuova serie di A&E, The Glades, non ha il miglior carattere del mondo: ha quel modo di fare della serie “so tutto io”, che però felicemente aderisce alla pelle dell’attore Matt Passmore, più che avvezzo all’interpretazione di personaggi non sempre popolari.
Passmore ha scambiato quattro chiacchiere con TVGuide.com circa gli aspetti che rendono la serie “unica”, e su come essere quello che è lo aiuti nel rendere credibile il proprio alter ego. L’attore afferma che ciò che lo ha attratto di più di di The Glades è stato in prima istanza il modo in cui l’autore Clifton Campbell sia riuscito nel creare un protagonista di grande spessore.
Ci sono molti scripts in cui si legge di personaggi realizzati ad arte, ma c’è qualcosa in Jim che lo rende veramente speciale…alla prima lettura sembrava un cop-drama con qualcosa di diverso, caratterizzato da un alone di mistero che aleggia un pò ovunque, tra le pagine del copione.
Gli viene chiesto poi cosa c’è dietro all’essere una sorta di antieroe, come il protagonista di Dr. House e di The Mentalist. L’attore afferma di aver seguito tali show:
Penso che Simon Baker si meriti tutto il successo che ha. Penso che sia un attore fantastico. Ci sono quei personaggi che spiccano come i più intelligenti di tutti, e così è Jim: è il più intelligente di tutti, e non ha intenzione di scusarsi per questo.
Passmore, assicura, arricchirà ulteriormente questo tipo di personaggio.
Si tratta di uno show perchè la Florida di per sè è allo stesso tempo protagonista e antagonista; ci sono cose che non si trovano altrove nel paese, e attorno a queste cose si verificano degli omicidi.
Per questo il nostro protagonista si ritroverà come un pesce fuor d’acqua, e dovrà darsi da fare per risolvere la situazione.
Vengono chiesti poi i motivi per cui il pubblico amerà il personaggio:
Non è un personaggio negativo, è uno che non ha peli sulla lingua e non se ne preoccupa un gran che.
Afferma infine che non ha difficoltà a cambiare ruolo, e, soprattutto, a tornare se stesso quando è il momento si smontare dal set.