André Holland, uno dei protagonisti di The Knick, ha parlato della seconda stagione della serie TV di Cinemax e di cosa significa lavorare con Steven Soderbergh.
Com’è lavorare con Steven Soderbergh?
È come andare alla scuola di cinematografia. Dirige, è dietro la telecamera, monta, si occupa delle luci, fa tutto lui. È qualcosa di molto personale, è come vederlo fare un film. È anche un grande amico fuori dal lavoro, mi aiuta per la prossima parte della mia carriera.
Interpretare Algernon Edwards è difficile, quali sono state le sfide principali che riguardano questo ruolo?
Tutto è stato una sfida, quando ho letto il copiano, ho pensato che si trattasse di qualcosa di unico e volevo rendergli giustizia. Ogni giorno era una nuova sfida, erano molto impegnative le scene delle operazioni chirurgiche. Cosa volevano dire le parole che dicevo e come andavano pronunciate, tenere in mano gli strumenti e fare tutto quello che mi veniva chiesto. Poi devi dire tutto davanti a una platea, questo è ancora più difficile.
Come ti sei preparato per questa stagione?
Tutte le operazioni sono nuove, ho fatto ricerca e dal punto di vista emotivo, riprendiamo la storia dove l’avevamo lasciata. Quest’anno andremo molto più dentro i personaggi. Quest’anno come attore è stato pazzesco. L’anno scorso è servito per conoscerci, quest’anno, siamo più rilassati e il risultato sarà migliore.
Com’è cambiato da una stagione all’altra?
Algernon è più saggio, non è più sorpreso dal comportamento delle persone in ospedale. Ha imparato come gestirlo. All’inizio ci saranno meno morti e l’ospedale va bene, ma quando va al CdA gli rifiutano un lavoro a tempo pieno resterà sorpreso.