The Walking Dead 3 midseason finale: intervista a Robert Kirkman, Glen Mazzara e Andrew Lincoln

di Felice Catozzi Commenta

AMC ha trasmesso domenica sera la puntata finale della prima parte della terza stagione di The Walking Dead, ecco i pensieri e le anticipazioni di Robert Kirkman, autore del fumetto da cui è tratta la serie, di Glenn Mazzara, showrunner di TWD, e un pensiero del protagonista Andrew Lincoln.

Partiamo da Robert Kirkman, che si è detto lieto che il ritorno di Jon Bernthal (sottoforma di allucinazione di Rick) non sia trapelato prima della messa in onda, e consapevole che del duello tra Merle e Daryl nell’arena dei gladiatori si parlerà fino alla messa in onda della seconda parte della terza stagione – ma d’altronde i cliffhanger esistono proprio per farti venire la voglia di sapere cosa ci sarà dopo.

L’autore ha voluto anche rivolgere un pensiero ai fan delusi dal fatto che Michonne non ha affrontato il Governatore in maniera più brutale (per quanto possa essere poco brutale l’averlo accecato con una scheggia di vetro), scelta motivata con il fatto che uccidendo Penny in realtà lo abbia ferito molto più profondamente di quanto non abbia fatto fisicamente.

Kirkman ha anche parlato dell’arrivo di Tyreese nello show:

Chad Coleman sta facendo un lavoro fantastico, e il personaggio di Tyreese è interessante, guarda all’apocalisse zombie da una prospettiva diversa, che sta mantenendo il suo buon cuore e la sua integrità.

Non vedo l’ora di fargli cose terribili, a lui come a tutti protagonisti di The Walking Dead.

Anche lo showrunner Glen Mazzara parla dell’arrivo di Tyreese, sottolineando come gli autori volessero espandere la mitologia dello show:

Penso sia interessante introdurre un personaggio buono in un momento in cui Rick non vuole nessun altro a far parte del gruppo: la sua storyline sarà molto intrigante per tutto il resto della stagione.

Il Governatore, secondo Mazzara, getterà alle ortiche la sua maschera buonista:

Pensa alla vendetta, vuole che la gente paghi: prenderà una strada molto più oscura.

Michonne, invece, si è unita al gruppo di Rick perché

C’è un momento nell’episodio di un paio di settimane fa in cui sta per morire e non importa niente a nessuno: ha toccato il fondo, l’unico modo per guarire è connettersi con qualcuno.

Sente che se non si unisse al gruppo di Rick non sopravviverebbe, le serve una relazione – non sentimentale, ma semplicemente umana.

Sul fronte anticipazioni per la seconda parte di stagione:

Siamo sulla strada per la guerra, ora è tutto pronto e la gente deve fare delle scelte: Andrea è il punto focale, la cosa che connette: deve fare scelte e capire come relazionarsi a queste scelte.

Poi abbiamo Merle, che non può vivere con Rick che lo ha lasciato sul tetto, e Daryl.

In entrambi i gruppi le cose andranno a pezzi, si formeranno diverse alleanze, anche la relazione tra Glenn e Maggie cambierà.

Tutti saranno traumatizzati e nel loro momento più debole, ma contemporaneamente dovranno prepararsi alla guerra: la seconda metà di stagione sarà intensa come la prima, non rallenterà né diventerà più morbida.

Chiudiamo infine con un’intervista a Andrew Lincoln che rivela come Woodbury gli piaccia molto poco – “lo odio, non posso sopportarlo, mi piace la prigione e lo sporco, il fatto che non ci laviamo mai” – ma anche e soprattutto del ritorno di Jon Bernthal nel ruolo di Shane:

E’ stato fantastico, molto toccante: è Jon è come un fratello per me, è stato strano vederlo stare in disparte a lasciarci recitare, ma anche straordinario riaverlo sul set.

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