La vita dopo la morte sembra giocare a Jon Bernthal che in una recente intervista a The Envelope, ha parlato degli ultimi giorni della seconda stagione di The Walking Dead in cui è stato protagonista. Il suo successo però non si è fermato qui dato che sta per iniziare una nuova serie tv con il creator di The Walking Dead Frank Darabont.
Ti è dispiaciuto scoprire che Shane non sarebbe sopravvisuto al season finale?
Quando sei un attore, sei come un soldato nella storia. Rimani finché servi. Sapevo che non sarei restato a lungo e mi manca Shane, ne ero innamorato anche se in molti pensavano che fosse pericoloso e malvagio, ma il mio cuore batteva per lui.
Shane è un personaggio moralmente compromesso. Ha ucciso due uomini e pianificato di uccidere anche il suo migliore amico. Chi può simpatizzare per lui?
Il mio obiettivo era di non interpretare il cattivo di turno come quello del fumetto. Non è il ragazzo che perde tutto e diventa cattivo o che viene dall’inferno e se lo porta dietro. Penso che una delle cose che lo rende realistico sia stata la sua solitudine ed ho amato il fatto che Shane ne soffrisse perché era il tipo di sentimento che si prova quando sei lontano dalle persone che ami o non nella maniera che vorresti. Forse il suo stare da solo l’ha fatto apparire pericoloso.
Cosa ricordi dell’ultima scena che hai girato?
Abbiamo girato di notte e, che ci crediate o no, a Novembre in Georgia fa freddo. Abbiamo girato quella scena 600 volte ed è stato grandioso perché eravamo io ed Andy. Eravamo io e lui in quel terreno. Molte scene sono state improvvisate. Mi ricordo che dopo una ripresa Andy ed io stavamo camminando e abbiamo pensato che fosse un peccato che tutto finisse, ma che dovevamo farlo per noi due. Quando abbiamo finito tutto ho tenuto un piccolo discorso con tutti quanti. E’ stata una bella ed emozionante nottata.