Alan Ball recentemente ha parlato della sua esperienza con True Blood a SpoilerTv nel corso di una densa intervista. La serie nasce dal “contatto” dell’autore con Southern Vampire, il libro di Charlaine Harris. Si è trattato di amore a prima vista, che si concretizzava con Ball che se ne andava a letto ripromettendosi di leggere “solo due capitoli”, per finire poi per leggerne sette.
Riportare sullo schermo il mondo di Sookie Stackhouse è stata per lui un’esperienza molto intensa, dato che i libri sono estremamente densi di eventi e di personaggi, una bellissima sfida che il premio Oscar Alan Ball ha vinto sotto tutti i fronti.
Sembra che il produttore, colpitissimo dal libro, abbia subito contattato la scrittrice, che aveva già preso contatti per la trasposizione del suo libro. Ball è riuscito comunque ad avere i diritti, per lui è stato assolutamente un “must” divenire “co-creatore” della serie vampiresca più amata del momento.
Il network è così soddisfatto del lavoro di Ball & Co. che il rinnovo fino alla stagione 4 è garantito. Il livello di fedeltà della versione televisiva rispetto a quella “su carta” è, a dire di Ball, piuttosto alto; una delle poche divergenze di base sta nei personaggi minori, che nella serie hanno importanza e peso diversi a seconda delle esigenze narrative.
Per quanto riguarda gli effetti speciali, la minimalità degli stessi è stata voluta dallo stesso Alan Ball, che si è rifiutato di portare sullo schermo un qualcosa che assomigliasse a film come Underworld: pochi effetti in favore di molta immaginazione. Ovviamente non si può risparmiare sul sangue.
L’elemento soprannaturale è, in True Blood, uno strato sottile della natura che emerge dal suo nascondiglio creato dall’incapacità dell’uomo di vedere e di concepire. I vampiri sono solo la punta dell’iceberg, costituito da un’infinità di creature che da sempre vivono nell’ombra, e che a stento e raramente fanno capolino nel nostro mondo.
Parlando del casting, Ball si sbilancia: non riesce infatti a nascondere entusiasmo e soddisfazione per i protagonisti, come Anna Paquin, che si è aggiudicata un Golden Globe per il suo ritratto di Sookie, ma anche a personaggi minori come Adele, la nonna di Sookie.
Il personaggio, interpretato da Lois Smith (che Alan adora), giunge “illeso” solo al settimo episodio della serie, per poi lasciare Sookie e gli spettatori privi di una figura estremamente sicura e accogliente; la sua influenza su Sookie non mancherà tuttavia di farsi sentire anche nel corso degli episodi successivi.
Quando gli viene chiesta qualche “dritta” sulla terza stagione, Alan Ball sottolinea che verrà lasciato molto spazio a Eric, il vampiro interpretato da Alexander Skarsgard, in armonia con i libri; trend analogo dovrebbe essere quello della quarta stagione.
Vi ricordo poi che recentemente lo stesso Alan Ball ha rivelato dettagli circa una storyline gay in arrivo per True Blood. Pare infatti che la star Kevin Alejandro abbia firmato per apparire nella serie HBO nei panni di Jesus, che attirerà tutto l’interesse di Lafayette (Nelsan Ellis).
Parlando quindi a Entertainment Weekly, Ball ha sottolineato che altre ragioni potrebbero aver spinto Jesus a spostarsi a Bon Temps. Lafayette ha costruito un muro di protezione attorno al proprio cuore, e non appare emotivamente vulnerabile. Jesus cercherà di abbattere quel muro, anche se la ragione della sua comparsa, a quanto dice Ball, è ben più pericolosa, e verrà rivelata successivamente.