Alexander Koch è uno dei protagonisti di Under the Dome e intervistato da Collider racconta qualche retroscena sul lavorare nella serie e sul suo personaggio, James ‘Junior’ Rennie, il figlio di Big Jim (Dean Norris); attenzione ad eventuali spoiler.
A proposito della sua partecipazione nello show, Koch rivela che il suo agente gli ha passato lo script e – da buon fan di Stephen King – se ne è innamorato; fortuna ha voluto che il primo ruolo per cui si è proposto è anche quello per cui è stato scelto.
Sapere che nella serie sarebbe stato coinvolto Stephen King, ma anche Steven Spielberg, Neal Baer, Brian K. Vaughan e Jack Bender era una cosa che metteva timore.
Io ho letto Shining e It e amo le novelle di Stephen King, pensavo che avrei letto anche The Dome ma poi il copione era lunghissimo ed ho chiesto aiuto ad un mio amico che mi ha dato alcune dritte per il primo provino; per costruire il personaggio ho pensato alla relazione madre-figlio e a come Junior si ‘connette’ con Angie (Britt Robertson), i due hanno una relazione strana, quasi edipica.
Per quanto riguarda il suo personaggio e della sua relazione con Angie, l’attore aggiunge:
Non penso sia mentalmente instabile, penso perdere sua madre abbia rotto qualcosa in lui e lo abbia portato su un sentiero oscuro; è staccato anche da suo padre – per quanto i due vivano insieme, non hanno una relazione solida.
Jim è un ragazzo che suo padre spinge ad essere uomo, l’immagine pubblica di Junior – un atleta, un eroe – è quello che suo padre vorrebbe che fosse, ma è anche un po’ bullo; invece quando è con Angie, ha un lato più morbido che solo lei sa tirare fuori: si sente bene con lei e con lei può abbassare la guardia, per questo la ama così tanto e quando lei lo lascia, deve riottenere quell’amore in qualunque modo – e lo fa in modo piuttosto drammatico.
Per molti in città la cupola è una disgrazia o un’opportunità, penso che Junior la veda come un modo per essere quello che vuole e per capire cosa voglia fare nella vita: ero ad una mostra su Stanley Kubrick a Los Angeles e c’era una citazione da Shining, Jack Nicholson parlava del suo personaggio e di come in realtà questo avesse già l’abilità di fare certe cose… ma era intrappolato nell’hotel – come Junior è intrappolato sotto la cupola – e deve spingersi a fare certe cose, lottare per quello che ritiene giusto.
Koch si è detto anche entusiasta di lavorare con Britt Robertson e con Dean Norris (a questo proposito, tenete d’occhio l’ottavo episodio), e più in generale contento di come lo show osi rispetto ai canoni di un network broadcast, che ha una censura più stringente rispetto ai canali via cavo:
Under The Dome è differente da qualsiasi altro progetto fatto prima, si spinge ai limiti e sperabilmente ai fan piacerà: è una serie estiva che osa, sta ottenendo l’attenzione anche degli altri network, è una cosa sperimentale che farà molto molto bene.