Donal Logue ha incontrato telefonicamente Collider per quattro chiacchierare per parlare dei progetti in cui ha collaborato e collabora tra cui Vikings, Copper e Sons of Anarchy, parlando della possibilità straordinaria e unica di poter lavorare su tre serie drammatiche.
È stata una straordinaria opportunità poter collaborare a tre grandi show come Vikings, Copper e Sons of Anarchy, penso che sia una cosa più unica che rara, una grande sfida.
Parlando in particolare di Vikings:
Il personaggio di Re Horik, il re di Danimarca, era interessante per me aprire all’idea del cristianesimo, so che la serie torna per la seconda stagione con 10 episodi e le riprese dovrebbero iniziare proprio alla fine di quelle di Sons of Anarchy.
Sul fatto di girare in Irlanda:
È stato emozionante e buffo perché io sono l’unico americano nella produzione, ma al tempo stesso la mia mamma vive lì, ho 52 cugini di primo grado e i miei genitori sono stati gli unici a trasferirsi in Nord America, lì dove sono le mie radici in California, ma è stato bello tornare a casa e rivedere degli amici.
Accennando a Copper:
Non guardo molto la tv e non conoscevo molto questo spettacolo, ma quando l’ho guardato ho subito pensato che sarebbe stato bello poter fare un salto in quel mondo e quando mi è stato proposto di interpretare il ruolo che avesse a che fare con l’inizio della politica irlandese-americana; per i nuovi episodi ci sarà da aspettarsi la guerra civile tra il 1840 e il 1860, sarà grandiosamente patriottico.
Per quanto riguarda recitare la violenza in Sons of Anarchy:
Credo che sia liberatorio, più di ogni altra cosa e poi lavorare con mia sorella mi ha spronato a calarmi nella parte tanto da essere etichettato come uno stronzo nello show.
L’emozione più semplice e più accessibile è la rabbia. è molto facile odiare.