Broadwalk Empire: intervista a Terence Winter

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Sapete perchè il primo progetto di Terence Winter dopo i Soprano si basa ancora su una banda di gangster? Semplice, perchè quelli della HBO gli hanno dato in mano il libro Boardwalk Empire dicendogli che Martin Scorsese lo trovava eccezionale. Dunque dal libro Winter ha trovato subito una vena che poteva essere sfruttata: ambientazione anni ’20, Atlantic City come sfondo e un altro grande attore al suo fianco, Steve Buscemi.

A TVGuide.com Winter racconta in che modo ha coinvolto nel progetto Buscemi e Michael Pitt:

Ho lavorato con Buscemi nei Soprano e mi sembrava fosse la persona giusta per interpretare Nucky. L’ho “scoperto” per la prima volta vedendo un film del cinema indipendente intitolato In the Soup e sono rimasta affascinato da lui, dal suo modo di recitare.

Scorsese ha  diretto il pilot di Boardwalk Empire e poi vi siete visti assiduamente mentre giravi la prima stagione. Com’è stato lavorare con lui?

Abbiamo parlato delle ultime scene, cosa succedeva sul set. Poi abbiamo visto dozzine di film insieme, è stato come fare una grande lezione di cinema, una delle più importanti direi. Ha voluto seguire tutti i lavori, dai copioni, alla scelta delle colonne sonore e l’ho affiancato durante tutto il tempo, mi sembrava di essere lo studente che seguiva il professore.

Michael Pitt (Jimmy nella serie) il protetto di Nucky ha un certo fascino da adolescente che ha anche Leonardo DiCaprio. L’ha scelto Scorsese?

In realtà è stato scelto dal nostro casting director ma è vero, è stato scelto proprio per quel suo fascino adolescenziale. Nella serie sarà un ragazzo che è cresciuto durante la guerra perchè l’ha vissuta in prima persona.

Il programma è ricco di dettagli e particolari che saranno costati una fortuna. Ci sono state delle pressioni?

 Diciamo che ci sono state le solite persone che hanno sparato cifre assurde come 40 o 50 milioni di dollari solo per il pilot! Per quanto riguarda le pressioni non mi sono sentito soffocato da agenti esterni perchè hanno sempre rispettato le mie scelte, senza giudicare o cambiare le cose radicalmente.

Tornando per un attimo ai Soprano, spesso gli sceneggiatori e gli ideatori dei programmi finiscono col mettere molte delle esperienze personali in ciò che scrivono. È stato così anche per Boardwalk Empire?

Sì, come nei Soprano gli sceneggiatori si mettevano in gioco in prima persona e qui voglio rifare la stessa cosa per vari motivi: perchè è istruttivo, divertente e appagante. Nel settimo episodio, per esempio, c’è una parte della mia vita prima che mia madre morisse e il modo in cui affrontavo i problemi. È anche un modo per esorcizzare certe paure che si hanno da molto tempo.

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