Un pensiero critico nel mare di elogi che Zerocalcare sta riscattando. Davvero la serie animata è così meritevole? Ricordiamo il film, o no?
La serie animata Strappare Lungo i Bordi disegnata e raccontata da Zerocalcare è ormai un fenomeno che è riuscito ad arrivare anche oltre confine, questo grazie ovviamente alla produzione di Netflix che pubblicizza sempre i suoi prodotti anche in altre nazioni. Questa serie è entrata nel cuore di tutti per un semplice motivo: la formula del disagio. Zerocalcare nel raccontare innumerevoli forme di disagio, ha inevitabilmente toccato ognuno di noi.
Permettetemi però di dissentire con tutta questa mania di elogiare questa serie e mi perdoni pure Zerocalcare che è abituato a dissacrare spesso una serie tv, l’ha fatto anche in Strappare quando menziona le quattromila serie da vedere e nessuna gli andasse bene. Ok c’è tutta la pappardella sull’essere sbagliati, ma alla fine è solo una delle tante lamentele del CUMULO propinato durante tutta la serie. Davvero questa serie merita di essere elogiata a genio? Forse no, perché alla fine è facile prendere ognuno di noi con qualche pensiero profondo buttato in mezzo ad un mare di disagio. Quindi mi unisco ad una delle citazioni più gettonate e la riformulo a modo mio “Volevo vedermi na serio non un monologo” perché in fin dei conti questo è.
Anche il tema del lutto nel finale trovo che sia stato trattato con una superficialità aberrante, nonostante lui stesso si è dichiarato “cog***ne” ed abbia usato l’amica per farsi dire che non ruota tutto attorno a lui, in ogni caso è stato così. Ritengo dunque Strappare Lungo i Bordi una serie tutto sommato carina, una piccola denuncia alla società da parte dei fili d’erba che esistono in un prato ben più grande di loro. In fondo se contiamo i fili d’erba in un prato, sono sempre di gran lunga superiori ai fiori, quelli che si integrano, i fortunati. È facile fare una serie tv dove ci si può rivedere un po’ tutti, ma che alla fine è solo il delirio del disagio di una persona che esiste tanto per esistere. Zero tatto anche sulla morte dell’amica, anche se comunque alla fine è giusto così, in determinati casi c’è ben poco da dire e fare.
Che siate d’accordo o meno con questi pensieri poco importa, alla fine i gusti sono sempre personali e Zerocalcare ha fatto comunque un buon lavoro a differenza del film “La profezia dell’armadillo” che scommetto nemmeno conoscevate prima di Strappare Lungo i Bordi ed provate ad immaginare il perché. Pijamose ngelato in pace ora.