True Blood: per Charline Harris i suoi libri e la serie hanno la capacità di mantenere lo stesso divertimento

di Redazione Commenta

Charline Harris, creatrice della serie di romanzi The Southern Vampire Mysteries (già undici su Sookie), da cui è stata tratta True Blood, ha rilasciato un’interessante intervista a Il giornale: la scrittrice ha spiegato come è nata l’idea del personaggio di Sookie Stackhouse:

Volevo scrivere di una donna che avesse una serie di appuntamenti galanti con un vampiro, e mentre quest’idea mi frullava in testa ho iniziato a costruire il personaggio attorno a quello. Il resto è andato pian paino al suo posto: sono saltate fuori sua nonna, suo fratello maggiore, il fatto che lei si sente una sorta di emarginata, la telepatia e i guai conseguenti.

Parlando dei vampiri la Harris dice:

Nel mio mondo i vampiri mantengono ancora tutte le loro caratteristiche e il loro carattere umano, tuttavia come indurito e in molti sensi reso più crudele. In un certo senso semplicemente sono stati resi più pratici dalla lunghezza della loro, diciamo così, vita post mortem. Io non cerco di non descrivere mai alcuno dei miei personaggi come fosse completamente buono o completamente cattivo.

La scrittrice delinea la differenza tra i suoi romanzi e True Blood:

Le differenze sono molte. Ci sono personaggi che nei libri muoiono e nella serie restano vivi e vegeti e vice versa. Anche la mitologia che fa da sfondo è leggermente differente, e il plot ovviamente è stato riadattato. Credo che la parte comune ad entrambe è la capacità di mantenere il divertimento pur usando mezzi differenti.

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